Unwan di Brema
Unwan di Brema arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti |
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Deceduto | 27 gennaio 1029, Brema |
Unwan, chiamato anche Unnonus (... – Brema, 27 gennaio 1029), fu arcivescovo di Amburgo-Brema dal 2 febbraio 1013.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Unwan apparteneva alla stirpe degli Immedingi ed era imparentato con il vescovo Meinwerk di Paderborn e con la contessa e santa Emma di Lesum. Suo padre era probabilmente il conte palatino Teodorico di Sassonia.
Fu prima canonico a Paderborn e forse a Hildesheim. Su raccomandazione di Meinwerk, divenne cappellano reale di Enrico II, che lo nominò vescovo al posto del vicedominus Ottone, eletto dal capitolo della cattedrale. Unwan ricevette il pallio da papa Benedetto VIII.
Nel 1013 donò al re i propri beni a Moringen, Bernshausen in Liesgau e Hohnstedt, affinché li trasmettesse a Paderborn. I possedimenti provenivano probabilmente dall'eredità immedingia, poiché non sono lontani dal castello di Plesse, un punto chiave degli allodi immedingi. Unwan introdusse la regola di Aquisgrana (Institutiones Aquisgranenses) in tutte le canoniche della sua diocesi. Intorno al 1015 iniziò la ricostruzione di Amburgo, che era stata distrutta nel 983 e nuovamente saccheggiata nel 1012. Nel 1019/20 mediò la pace tra Enrico II e i Billunghi dopo le rivolte di Tietmaro e Bernardo II.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Wilhelm von Bippen, Unwan, in Allgemeine Deutsche Biographie, vol. 39, Lipsia, Duncker & Humblot, 1895, p. 323 s.
- (DE) Herbert Schwarzwälder, Die Bischöfe und Erzbischöfe von Bremen, Ihre Herkunft und Amtszeit – ihr Tod und ihre Gräber, in Die Gräber im Bremer St. Petri Dom. Blätter der „Maus“, Gesellschaft für Familienforschung e.V., Bremen, 16. Heft Dezember 1996, Nr. 12 Unwan (Unnonus) 1013–1029.
- (DE) Günter Glaeske, Die Erzbischöfe von Hamburg-Bremen als Reichsfürsten (937-1258), Hildesheim, 1962, pp. 33–42.
- (DE) Herbert Schwarzwälder, Das Große Bremen-Lexikon. 2., aktualisierte, überarbeitete und erweiterte Auflage, Bremen, Edition Temmen, 2003, ISBN 3-86108-693-X.
Collegamenti esterni
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